Dermatofagia: cause e cure

Origine e sintomi

La dermatofagia è una condizione di tipo psicologico che induce un soggetto a comportamenti lesivi della propria persona.

Questa malattia porta infatti il soggetto ad un comportamento quasi compulsivo.

Diventano quindi quotidiane, azioni come mordere e rosicchiare la pelle.

Questi soggetti dimostrano quindi un comportamento ripetitivo di masticare la zona attorno alle unghie e delle dita.

Questa malattia è relativamente giovane.

Essendo di più recente diagnostica, gli studi in merito sono ancora pochi e la letteratura è ancora insufficiente per uno studio approfondito.

I primi esperti che si sono occupati delle manifestazioni che afferiscono alla malattia hanno cominciato la sua catalogazione.

La dermatofagia è una malattia di tipo ossessivo-compulsivo correlata.

Entra quindi a far parte del gruppo dei disturbi ossessivo-compulsivi che induce i soggetti a comportamenti incontrollati ma ricorrenti.

La pericolosità congenita che avvolge il disturbo comportamentale di questa malattia non è di facile comprensione.

Si pensa spesso al mangiare la pelle attorno alle unghie come ad un comportamento innocuo e privo di possibili conseguenze.

Chi però attua un comportamento simile sotto un disturbo ossessivo-compulsivo tende a peggiorare enormemente la situazione.

Spesso infatti si provocano delle vere e proprie lesioni alle dita.

Tali lesioni portano inevitabilmente ad un rischio di infezione.

I disturbi associati alla dermatofagia sono riconducibili sostanzialmente alla dermatillomania e alla tricotilloania.

Sono entrambi disturbi ossessivo-compulsivi che induco il soggetto nella prima a provocarsi escoriazioni e nella seconda a strapparsi ciocche di capelli.

Lo studio della condizione di questa patologia è di fondamentale importanza.

Molte scoperte hanno rivelato alcuni aspetti della malattia che possono rivelarsi utili per comprenderne l’evoluzione.

Alcuni esperti hanno scoperto che esiste una certa vergona consapevole nel soggetto riferita alla sua stessa condizione.

Diagnosi e cure

La diagnosi di questo disturbo è uno degli stadi fondamentali su cui basare poi una cura che sia accettabile e accettata dal soggetto.

La diagnosi si basa fondamentalmente su:

• Presenza di pensieri e comportamenti che si verificano con ritmo costante finanche cronico. Spesso questi comportamenti degenerano in un continuo e incontrollabile ripetersi di operazioni metodiche e sempre più nervose.

• Presenza di stati d’animo difficilmente gestibili. Sono frequenti gli episodi di angoscia costante che influenza le relazioni e la vita sociale dell’individuo.

• Assenza di potenziali terapie farmacologiche che potrebbero avere un ruolo scatenante nella malattia.

La dermatofagia non è correlata ad alcun utilizzo farmacologico.

In base alla diagnosi della situazione particolare si potrà delineare una terapia che cerchi di arginare i sintomi maggiori.

In base al parere medico, si potrà infatti cominciare un percorso di cura che potrà prevedere diversi strumenti.

I principali metodi per intervenire riguardano sostanzialmente una terapia comportamentale da un lato e una farmacologica dall’altro.

La terapia comportamentale è di fondamentale importanza data l’assenza di una vera e propria letteratura di riferimento.

L’approccio di tipo comportamentale può quindi aiutare l’esperto a comprendere l’evolversi del disturbo.

Nuovi studi in merito affermano l’efficacia di una terapia cognitivo comportamentale.

Attraverso questa terapia infatti è stato possibile delineare le prime condizioni correlate al generico disturbo ossessivo-compulsivo.

In ogni caso è bene ricorrere alla terapia farmacologica solo dietro consiglio medico.

Si deve ricorrere ai farmaci solamente nel caso in cui le terapie comportamentali e cognitive tardino nel dare risultati positivi.